8 aprile con Peduzzi e Nobile per l’acqua pubblica e Porchetta Sindaco!
Ascolta le conclusioni di Fabio Nobile!
La marcia nucleare per il momento è ferma. Non potendo nascondere il pericolo reale generato a Fukushima, il partito del nucleare ha deciso che era più conveniente restare a guardare per un po’, in attesa di tempi migliori.
I tentativi e gli sforzi sostenuti in questi tre anni di governo sono rovinati di fronte alla realtà: il nucleare non rappresenta l’alternativa per la produzione di energia!
Non solo per quello che rischia di diventare una nuova Chernobyl, ma per i dati che i ricercatori non piegati alle logiche delle lobby energetiche evidenziano da anni.
Il nucleare rappresenta:
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Un costo enorme per la collettività.
Gli Stati che basano la produzione energetica sul nucleare, attingono ogni anno soldi dalle tasse dei cittadini per manutenzione e smaltimento delle scorie. Il paventato risparmio sulla bolletta si traduce in una riduzione delle risorse disponibili per sanità, pensioni, istruzione, università. ricerca. -
Una nuova forma di dipendenza energetica.
Spacciato come il modo per affrancare l’Italia dalla dipendenza dagli Stati produttori di petrolio, ci renderebbe solo dipendenti dagli stati produttori di Uranio: Stati Uniti, Canada, Australia, Sudafrica, Russia. -
Un serio rischio ambientale.
Le scorie impiegano un tempo pari a secoli, se non milioni di anni a tornare stabili. L’unica soluzione trovata per risolvere il problema è quella di sigillare le scorie e seppellirle a centinaia di metri di profondità. -
Un rischio per la salute.
Studi internazionali, come quelli pubblicati da Environmental Health, hanno dimostrato considerevoli aumenti di cancro (+54%) e leucemie (76%) nei bambini con meno di 5 anni nel raggio di 15 chilometri dalle centrali nucleari. -
I fattori ambientali.
Alluvioni, frane e terremoti rappresentano un pericolo costante, una spada di Damocle che può pendere anche non solo sulle sorti di una regione o di uno Stato, ma su quelle mondiali.
In questo Paese c’è gente che combatte da anni contro tutti i mezzi di informazione una battaglia per impedire che una scelta giusta, presa dal popolo nel 1986, venga accantonata per permettere alle lobby energetiche di mantenere il proprio giogo sulle scelte politiche ed energetiche del nostro paese. A cui si uniscono gli interessi delle grandi gruppi edilizi, che prenderebbero decine di miliardi di euro per la costruzione di un singolo impianto!
Soldi pubblici, ottenuti coi finanziamenti che il governo metterà in campo.
I fondi per la ricerca sul miglioramento delle tecnologie per produrre energia alternativa e pulita vengono bloccate per fare posto alla tecnologia più costosa, più pericolosa e più dannosa per la nostra salute.
Il nostro è un fermo NO, difeso per 25 anni e che continueremo a difendere.
Il 12 e 13 giugno ci viene data la possibilità di ribadirlo! Facciamolo tutti insieme!
Dai il tuo SI, per dire NO al nucleare.
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